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HateBusters e cyberbullismo

Definizione

Il progetto HateBusters si ispira alla Campagna del Consiglio d’Europa “No Hate Speech Movement” (NHSM) e utilizza la definizione di “Hate Speech” del NHSM e del Consiglio d’Europa.

Hate speech, come definito dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, copre tutte le forme di espressione che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo o altre forme di odio basate sull’intolleranza, inclusa l’intolleranza espressa dal nazionalismo aggressivo e dall’etnocentrismo, così come la discriminazione e l’ostilità contro le minoranze, i migranti e le persone di origine immigrata.

www.coe.int/en/web/no-hate-campaign/bookmarks-connexions

Il termine “hate speech” viene utilizzato per coprire un’ampia gamma di contenuti:

  • In primo luogo, copre più del “discorso” in quanto è percepito nel senso comune e può essere usato in relazione ad altre forme di comunicazione come video, immagini, musica, testi, ecc.
  • In secondo luogo, il termine può essere usato per descrivere comportamenti molto offensivi e persino minacciosi, nonché commenti “semplicemente” offensivi che possono essere passati come “opinioni”.
  • I discorsi di odio hanno lo scopo di ferire, disumanizzare, molestare, intimidire, svilire, degradare e vittimizzare i gruppi bersaglio, e di fomentare l’insensibilità e la brutalità contro di loro.

Per il No Hate Speech Movement, anche altre forme di discriminazione e pregiudizio, come l’antiziganismo, la cristianofobia, l’islamofobia, la misoginia, la misoginia, il sessismo, l’omofobia e la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, rientrano chiaramente nell’ambito del discorso dell’odio.

Perché dovremmo agire

Se il discorso dell’odio è incontestabile, spinge ulteriormente gli abusi dei diritti umani:

  • gli stereotipi negativi sono diffusi in tutta la società
  • i gruppi diventano sempre più emarginati e isolati i conflitti e le divisioni crescono, e gli abusi o le minacce aumentano  che vengono messi alla prova nuovi confini.
  • Nei casi peggiori, la semplice “espressione” inizia a tradursi in abuso fisico. I discorsi sull’odio possono portare a crimini d’odio, coinvolgendo i diritti umani relativi alla sicurezza personale e alla protezione. I crimini d’odio, compreso il genocidio, sono sempre accompagnati da incitamento all’odio. Non tutti i discorsi sull’odio si traducono in crimini d’odio, ma i crimini d’odio comportano sempre discorsi sull’odio.

Come combatterlo

Non c’è un solo modo per combattere il discorso dell’odio e il cyberbullismo, così noi di HateBusters vi offriamo una varietà di strumenti. Comprendendo la consapevolezza e l’autoregolamentazione, possiamo sviluppare competenze a livello personale e aiutare gli altri a controllare le nostre emozioni e a pensare prima di agire, sia in termini di partecipazione che di reazione ai discorsi sull’odio. Se comprendiamo più chiaramente i diritti umani e combiniamo tutto ciò con una migliore conoscenza del lavoro giovanile digitale, i giovani e gli operatori giovanili possono sia combattere il hate speech che il cyberbullismo da una posizione di maggiore forza.

Insieme, dobbiamo imparare a usare internet in modo responsabile e ad informare gli altri su questi temi. Ecco perché questo progetto mira a fornire ai giovani e agli operatori giovanili una lista di controllo per organizzare proprio questo. Possiamo lavorare insieme per sconfiggere l’odio e il cyberbullismo in tutto il mondo!